Il nuovo piano Transizione 5.0

di Ilenia Girardi

È stata introdotta una nuova norma la quale riconosce un credito d’imposta “Transizione 5.0” a favore delle imprese che nel 2024 e 2025 effettuano nuovi investimenti in beni strumentali materiali ed immateriali nell’ambito di progetti innovativi da cui derivi una riduzione dei consumi energetici non inferiore al 3% – 5%.

Il nuovo credito d’imposta spetta alle imprese, comprese le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, a prescindere dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime contabile / fiscale.
Il beneficio può essere usufruito anche dalle imprese che adottano il regime forfettario.
Non spetta alle imprese in liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa e in concordato preventivo.

Rientrano nell’agevolazione:
1. beni materiali nuovi “Industria 4.0” di cui alla tabella A della Legge di bilancio 2017;
2. beni immateriali nuovi “Industria 4.0” di cui alla tabella B della Legge di bilancio 2017.
Sono inoltre ammessi investimenti in beni strumentali necessari all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, con una maggiorazione per gli impianti con moduli fotovoltaici prodotti in UE e ad alta efficienza.
Non solo agevolabili gli investimenti destinati ad attività:
– connesse ai combustibili fossili;
– connesse a discariche di rifiuti / inceneritori / impianti di trattamento meccanico biologico.

L’investimento deve essere:
1. destinato a strutture ubicate in Italia;
2. effettuato nel 2024 e 2025;
3. interconnesso al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura.

I beni interconnessi all’azienda possono usufruire del credito a condizione che tramite gli stessi si consegua complessivamente:
– una riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata in Italia cui si riferisce il progetto di innovazione non inferiore al 3%;
oppure
– una riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento non inferiore al 5%.

Il credito d’imposta varia a seconda dell’investimento realizzato e del risparmio energetico generato, da un minimo del 5% ad un massimo del 45%.
Sono agevolabili anche e spese per la formazione del personale sul tema della transizione digitale ed energetica (nel limite di 300.000 euro).

È necessario disporre di:

1. certificazioni rilasciate da un valutatore indipendente attestanti:
o ex ante, la riduzione dei consumi energetici conseguibili tramite gli investimenti nei beni agevolati;
o ex post, l’effettiva realizzazione degli investimenti, conformemente a quanto previsto dalla certificazione ex ante;
2. una comunicazione concernente la descrizione del progetto di investimento ed il relativo costo;
3. comunicazioni con il GSE in merito all’avanzamento dell’investimento agevolato e la comunicazione di completamento dell’investimento;
4. fatture, documenti di trasporto e altri documenti devono riportare l’espresso riferimento alla disposizione agevolativa in esame.

Il credito d’imposta è utilizzabile in un’unica quota in compensazione:
1. decorsi 5 giorni dalla comunicazione all’Agenzia delle entrate;
2. entro il 31.12.2025.
Il credito non utilizzato entro il 31.12.2025 è recuperabile negli anni successivi ed utilizzabile in 5 quote annuali di pari importo.

Sì, il credito d’imposta è cumulabile con altre agevolazioni che hanno ad oggetto i medesimi costi, a condizione che tale cumulo non porti al superamento del costo sostenuto.
Non è consentito il cumulo con il credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali 4.0.

Per maggiori informazioni siamo a disposizione.

Telefono: 0461 041329

E-mail: studio@cofis.it